Cerchi un luogo dove il tempo si è fermato, dove la spiritualità si fonde con la roccia viva della montagna e il silenzio è l’unico compagno di viaggio? L’Eremo di San Bartolomeo in Legio ti aspetta, incastonato nello sperone roccioso della Majella, nel cuore selvaggio dell’Abruzzo.
Questo non è un semplice monumento, ma un’autentica icona di fede e bellezza, situata nel comune di Roccamorice. L’Eremo sembra quasi surreale, costruito in pietra e appoggiato a una cavità naturale, sospeso sopra il torrente.
Raggiungerlo è parte integrante dell’esperienza: dovrai percorrere un sentiero di circa trenta minuti a piedi, immerso in una natura incontaminata, tra montagne imponenti e l’odore dei fiori. Questo cammino non è un ostacolo, ma una ricarica per lo spirito.
Se ami il trekking e vuoi esperienze autentiche, questo luogo di Abruzzo ti rimarrà sicuramente nel cuore. Per approfondire le meraviglie della regione, non dimenticare di consultare la mia guida “Cosa vedere in Abruzzo in u itinerario di 5 giorni“. Ti ho incuriosito? Continua a leggere!

Ecco di cosa parlo nell'articolo
Come arrivare all’Eremo di San Bartolomeo
Raggiungere questo luogo sacro e mistico, immerso nella natura della Majella, richiede un minimo di pianificazione, ma la strada è chiara. Se viaggi in auto, l’accesso principale avviene attraverso l’autostrada A25, con l’uscita consigliata di Alanno/Scafa. Da lì, dovrete seguire le indicazioni per Roccamorice. Una volta arrivati nei pressi del comune, si aprono due affascinanti alternative per avvicinarsi al sentiero che conduce all’Eremo di San Bartolomeo in Legio.
La prima opzione, indubbiamente la più suggestiva ed emozionante, ti porterà dalla Valle Giumentina: da questo punto di osservazione privilegiato, potrai ammirare l’Eremo ergersi maestoso di fronte a te. È un’introduzione visiva che prepara l’anima all’incontro con la roccia e la storia.
La seconda opzione, più orientata alla praticità, è quella che parte dalla località Macchie di Coco/Roccamorice. Scegliere l’itinerario è il primo passo verso l’avventura che ti porterà in questo luogo dove il silenzio è un vero toccasana.
Parcheggio e punto di partenza del sentiero
Se preferisci la comodità logistica prima di affrontare il trekking, la scelta del punto di partenza è cruciale. L’alternativa che offre un comodo parcheggio è quella che conduce direttamente al Ristorante Macchie di Coco/Roccamorice. Questa opzione è stata particolarmente apprezzata da me, in quanto il sentiero per l’Eremo inizia proprio di fronte al ristorante, ciò mi ha permesso anche di organizzare il pranzo al termine della visita.
L’Eremo si trova, infatti, a soli dieci minuti da Roccamorice, nella località Macchie di Coco. Il sentiero che ti attende, sia che tu scelga la Valle Giumentina o Macchie di Coco, è un vero e proprio itinerario immerso nella natura.
Camminerai ammirando rocce dalle mille sfumature, prati rigogliosi e grotte che narrano la storia millenaria della Maiella. Il percorso, lungo circa una trentina di minuti a piedi, svela lentamente la storia di questo luogo sacro, situato in un riparo di roccia a circa 700 metri sul livello del mare, nel Vallone di Santo Spirito.
Se ti affascinano i luoghi naturali e impervi, non perderti le mie guide alle Gole del Sagittario e alle Gole di San Venanzio.

Eremo di San Bartolomeno: cosa sapere prima di partire
L’Eremo di San Bartolomeo non è solo un punto panoramico, ma un luogo intriso di storia profonda che ne aumenta il fascino. Questo eremo è strettamente legato a Pietro da Morrone, che sarebbe poi diventato Papa Celestino V.
Pietro da Morrone restaurò l’Eremo nel 1250 e vi visse per due anni, utilizzandolo come attinenza del vicino Eremo di Santo Spirito a Majella. Il legame con il “Papa del Gran Rifiuto” rende il luogo particolarmente importante dal punto di vista storico-culturale. Ancora oggi, all’interno dell’eremo, si può osservare la Scala Santa e la celletta eremitica che ospitò il Santo Papa Eremita.
Oltre alla storia, è fondamentale prepararsi all’esperienza fisica. L’escursione è accessibile anche a famiglie con bambini, a patto che non siano troppo piccoli e non necessitino di carrozzini. I sentieri, adatti a tutti gli escursionisti, partono sia da Decontra di Caramanico Terme che da Macchie di Coco. Una volta giunti, l’esperienza sensoriale culmina con un rito suggestivo: suonare la campanella all’ingresso, facendola riecheggiare nell’intera vallata.
Esperienza personale e consigli pratici
L’arrivo all’Eremo di San Bartolomeo è un’emozione che non si dimentica. La prima cosa che si incontra è la gradinata interamente scavata nella roccia, che conduce a una terrazza con una veduta a picco mozzafiato sulla vallata sottostante.
Lo spettacolo è garantito e la fusione tra la struttura in pietra e la Majella circostante appare quasi surreale. All’interno dell’Eremo, potrete vedere l’altare con la statua del santo e la piccola stanza dove alloggiò il futuro Papa Celestino V, riconoscibile per un camino e una caratteristica finestrella affacciata sulla valle.
Dalla terrazza panoramica, un’altra gradinata conduce alle Fonti, completando il percorso di scoperta. L’Eremo è avvolto da riti, tradizioni e leggende, che contribuiscono a creare quell’atmosfera di culto così suggestiva.
Se desideri prolungare l’immersione nella storia e nella natura, soggiornare nel vicino borgo di Roccamorice è un’ottima idea. Potrai ammirare le suggestive case medievali e settecentesche in pietra e visitare altre meraviglie locali come le Capanne a thòlos, le Cascate di Cusano e la Grotta della Lupa.


Consiglio: porta una borraccia, il tratto finale al ritorno è assolato e non ci sono fonti d’acqua.
FAQ – domande frequenti
No, non è consentito fare il bagno nel torrente o nelle pozze vicino all’eremo, poiché l’area è parte di una zona protetta del Parco della Maiella, dove è vietato alterare o contaminare l’ambiente naturale.
Sì, ma solo con la dovuta cautela. Il sentiero non è lungo, ma presenta tratti esposti e scivolosi, specialmente in discesa. È adatto a bambini abituati a camminare in montagna e sempre accompagnati da un adulto.
Il periodo ideale va da aprile a ottobre, quando il clima è mite e i sentieri sono più asciutti. Nei mesi estivi, è consigliabile partire la mattina presto per evitare il caldo e godersi la vista panoramica in tranquillità.

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