Torre del Cerrano e l’area marina protetta tra Pineto e Silvi

Se stai cercando un luogo in Abruzzo capace di coniugare il fascino di antiche storie di pirati, la tranquillità di spiagge incontaminate e l’esuberanza della natura mediterranea, la Torre del Cerrano è la tua prossima destinazione.

Ci troviamo nel cuore della Riserva del Cerrano, un tratto di costa teramana dove il verde d’Europa (l’Abruzzo ha oltre il 30% del territorio tutelato) incontra le acque cristalline dell’Adriatico.

Questa Area Marina Protetta (A.M.P.), istituita con decreto nel 2009, non è solo uno specchio d’acqua salvaguardato, ma è un vero e proprio ecosistema che si estende per 7 km di costa tra Pineto e Silvi, proteggendo preziose risorse marine e terrestri.

La Riserva del Cerrano racchiude in sé l’eco del passato, custodendo i resti sommersi dell’antico porto di Atri, e si erge come simbolo dell’impegno nella salvaguardia ambientale. Preparati a vivere un’esperienza autentica, in cui ogni passo, dalla pineta alla riva, ti farà sentire parte di una storia millenaria.

Come arrivare alla Torre del Cerrano

Raggiungere quest’area costiera, che spicca nettamente all’orizzonte su una piccola collina a ridosso della spiaggia, è sorprendentemente semplice, pur garantendo un senso di isolamento che amplifica la magia del luogo.

La Torre si trova a Pineto, in provincia di Teramo, ed è situata esattamente al Km 431 della S.S.16 Adriatica. Se viaggi in auto, l’uscita più strategica è quella di Pineto-Silvi. Una volta lasciata la strada principale, l’avvicinamento alla Torre del Cerrano è un preludio alla bellezza: il paesaggio si apre sul mare, incorniciato dalla storica fortificazione.

Se sei un viaggiatore organizzato, l’Area Marina Protetta offre regolarmente uscite guidate che permettono di esplorare a fondo la pineta, la torre, l’antico porto e l’ambiente marino. Per informazioni pratiche, il Centralino unico dell’Ente Gestore è sempre a disposizione al numero +39.0859492322, pronto a fornirti dettagli su prenotazioni di visite, orari del Museo del Mare o eventi in programma.

Arrivare qui è l’inizio di un viaggio immersivo tra storia e natura.

La riserva naturale: spiagge e percorsi

La Torre del Cerrano è il faro di una ricchezza naturalistica che merita di essere esplorata con lentezza. La Riserva si sviluppa su due ambienti distinti ma strettamente interconnessi: il mare e la terraferma.

A terra, troverete l’iconica Pineta, voluta da Luigi Corrado Filiani all’inizio del ‘900 per ripristinare l’antica selva litoranea. Passeggiare tra i Pini da pinoli (Pinus pinea) e i Pini d’Aleppo (Pinus halepensis) regala un microclima eccezionalmente favorevole, specialmente nelle calde giornate estive. Io mi ci rifugiavo spesso durante i 7 anni che ho vissuto in Abruzzo.

Superata la Pineta, si incontrano i cordoni di Dune, un’area di transizione di grande interesse ecologico, dove specie vegetali particolari lottano contro la salsedine e il vento. Ma il vero cuore della Riserva è il mare: qui, su fondali prevalentemente sabbiosi, si alternano scogliere di fondo generate sia dalle strutture dell’oasi di protezione marina sia dai massi semisommersi dell’antico porto di Atri.

Questo ambiente ricco di biodiversità ospita una variegata fauna marina, inclusi gronchi, spigole, sogliole, saraghi e, sui fondali sabbiosi, estesi banchi di vongole comuni (Chamelea gallina).

Che tu scelga un’escursione subacquea o una passeggiata sulla duna sabbiosa lunga circa 2,5 km, non te ne pentirai.

Torre del Cerrano area marina spiaggia

Cosa vedere nei dintorni (Pineto e Silvi)

Il territorio che circonda la Torre del Cerrano è un mosaico di storia e vocazione balneare, incastonato tra i comuni di Pineto e Silvi. Inizia il tuo tour da Pineto, che deve il suo nome proprio alla lussureggiante Pineta litoranea, un vero polmone verde che offre riparo e refrigerio in estate.

Prosegui verso Silvi, il cui tratto di costa segna il confine meridionale dell’Area Marina Protetta. Ma non limitarti solo al litorale: la storia della Torre è indissolubilmente legata all’entroterra e all’antica colonia romana di Hatria, oggi Atri.

I resti sommersi nello specchio d’acqua vicino alla torre sono infatti ciò che resta dell’antico porto di Atri, un tempo scalo cruciale per il commercio di cereali, olio e vini diretti verso la Puglia, la Sicilia e persino la Grecia.

Se volessi esplorare l’Abruzzo più autentico, ti consiglio di allargare lo sguardo e scoprire anche la vicina Costa dei Trabocchi, costellata di queste iconiche macchine da pesca protese sul mare. Questa zona costiera del Teramano è un punto di partenza ideale per scoprire tutto, dalla montagna al mare.

Consiglio: L’Area Marina Protetta, con la sua silhouette imponente, è magica in ogni momento, ma resta al tramonto. La vista dalla torre, mentre il sole si tuffa nell’Adriatico, è assolutamente spettacolare e carica di atmosfera.

Storia della torre e area marina protetta

La storia della Torre del Cerrano è un racconto di difesa, commercio e resilienza. La sua posizione non è casuale: si ergeva in prossimità della foce del torrente Cerrano (l’antico Matrinus), un’area che fu l’antico porto di Atri, centro fondamentale per il traffico marittimo fin dall’antichità.

Sebbene si attesti l’esistenza di una “vecchia torre” già alla fine del 1200, l’attuale massiccio torrione in laterizio fa parte del sistema di fortificazioni costiere del Regno di Napoli, eretto per contrastare le incursioni dei Saraceni e dei Turchi nel XVI secolo.

L’opera fu appaltata da Alfonso Salazar e completata intorno al 1569, seguendo la tipologia tronco-piramidale e guelfa, alta circa 12,60 metri. Nel corso dei secoli, persa la funzione militare, la torre passò in mani private e fu restaurata e ampliata da famiglie come i Filiani (1915) e i De Sterlich (1935).

Oggi, la Torre non è solo un monumento storico restaurato dalla Provincia di Teramo nel 1981, ma è la sede legale dell’Area Marina Protetta, che ospita il Centro Internazionale di Formazione Veterinaria, l’Info-point dell’A.M.P. e un Museo del Mare (in allestimento).

La Torre Cerrano è ancora oggi un baluardo di difesa, ma non più contro i pirati, bensì a favore dell’ecosistema marino.

La Torre del Cerrano è come un vecchio marinaio saggio seduto sulla riva: la sua struttura imponente racconta di battaglie e di secoli di storia (la torre), mentre il suo sguardo (la riserva marina) è rivolto al futuro, proteggendo le nuove generazioni di vita che prosperano sotto la sua guardia.

Torre del Cerrano tramonto

FAQ – domande frequenti

1. Cosa c’è dentro la Torre di Cerrano?

All’interno della Torre del Cerrano si trovano il Museo del Mare, alcuni uffici dell’Area Marina Protetta e una piccola mostra dedicata alla storia delle torri costiere abruzzesi. Dal terrazzo superiore si gode una vista panoramica sulla costa tra Pineto e Silvi, e in estate vengono organizzate visite guidate e laboratori didattici.

2. Dove parcheggiare a Torre del Cerrano?

Il parcheggio si trova lungo la Strada Statale Adriatica (SS16), poco prima dell’ingresso alla riserva naturale. Nei mesi estivi è consigliabile arrivare presto, perché i posti sono limitati e parte dell’area è chiusa al traffico per tutelare l’ambiente. Da Pineto o Silvi si può anche raggiungere la torre a piedi o in bici lungo la pista ciclabile della Costa dei Trabocchi.

Si possono raccogliere le telline a Torre del Cerrano?

No, la raccolta di telline e altri molluschi è vietata all’interno dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. L’area è sottoposta a tutela per preservare la biodiversità marina e i fondali sabbiosi. È possibile però osservare le specie e partecipare alle attività di educazione ambientale organizzate dalla riserva.

La Torre del Cerrano ti attende non solo come cartolina per i tuoi ricordi, ma come vera e propria lezione di equilibrio tra l’audacia della storia e la tranquillità della natura. È una porta d’accesso all’Abruzzo più intimo e autentico.

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